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Benvenuti nel sito dedicato alla razza degli Alaskan Malamute. La razza, la salute, la morfologia, l'educazione, le risposte degli esperti, i racconti dei proprietari
 

 

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RENATO ALBERONI : LA MIA VITA CON I CANI

 

Ciao a tutti! Approfitto di questa bella iniziativa per raccontare di come il mio amore per i cani, si sia trasformato in un vero e proprio lavoro.

Dopo un’infanzia passata sempre a contatto con cani di famiglia di varie razze, nell’ 88 entrarono a far parte della mia nuova famiglia, una coppia di Siberian husky. La montagna la frequentavo solo per sciare , ma dopo innumerevoli danni fisici personali, volevo abbandonare lo sci, (sport praticato sia in estate che in inverno) ma non per questo la montagna.

Con i miei due cani mi sono appoggiato all’esperienza di Germano De Martin. Dopo diverse lezioni e con un certo apprendimento, ho deciso di prendere altri cani e la mia prima slitta. Ho iniziato così a fare le mie prime gare; l’ambiente era entusiasmante, c’erano personaggi carismatici con esperienza da vendere. Ora facevo parte anch’io di quel “circo” di”cagnari”. Nascevano i primi contatti, le prime amicizie , alcune ancora esistenti e lo stare assieme a questi Musher più esperti di me , mi dava modo d’ imparare sempre qualcosa: il rapporto con i cani e anche vari piccoli trucchi.

Dopo alcuni anni di gare però, mi sono accorto che non era quello che volevo fare con i miei cani. Sì, era bello andare in slitta, stare con gli amici, ogni volta era una festa, ma il tutto durava troppo poco. Nella cerchia degli amici Musher, c’era e c’è Antonio Piazza, anche lui come noi tutti con gran passione , ma in più lui aveva alcune idee come le mie. Antonio ha deciso di aprire un centro Sleddog ad Auronzo , essendo lui del posto conosceva le varie realtà. Assieme si è deciso di unire le nostre forze e i nostri cani e provare. All’epoca io vivevo a Conegliano V.to e non vedevo l’ora arrivasse il venerdì per correre su dai cani . Ricordo faceva sempre molto freddo, non eravamo conosciuti e la zona poco frequentata, ma non ci perdevamo d’animo, si approfittava per uscire più volte in slitta, in varie situazioni, sia meteo che stato della neve, per poter così fare ancora esperienza. Per motivi di lavoro all’estero, Antonio decise di non continuare più e chiese a me se volevo proseguire, accettai e cominciò così la mia avventura da Cagnaro. E’ stata dura, dovevo trovarmi casa per i mesi invernali e trasferirmi su da solo , lasciando moglie e figlia (aveva4anni) sole a casa e di questo non finirò mai di ringraziarle. Inizialmente si lavorava poco, esclusivamente nei week end e durante le feste Natalizie, ma tenevo duro, credevo in quello che stavo facendo. Poi ho scoperto internet e quello che potrebbe essere stato il suo aiuto per la mia attività. Inizialmente ho creato un sito che poi mi è stato modificato e migliorato grazie ad un amico , Marco. Intanto i cani aumentavano e passavano gli inverni, con essi aumentavano anche le presenze al Centro, cominciavo ad avere clienti abituali e altri che, grazie al sito, mi contattavano. Anch’io per motivi di lavoro, da Conegliano mi son trasferito a Padova, mia città d’ origine, e con me e famiglia i cani, non era però più il mio posto. Per anni è continuato il mio trasferimento stagionale solitario in montagna. Al ritorno di ogni stagione invernale dovevo accettare qualsiasi lavoro mi venisse offerto e che accettasse il mio periodo di assenza. Avevo a Padova una ditta che trasportava medicinali che accettava la cosa. Bene!!!Un giorno al ritorno dal lavoro,mia moglie mi disse che aveva pensato ai vari discorsi fatti da me in precedenza e sarebbe stata d’accordo nel trasferirsi tutti in montagna. Ero la persona più felice del mondo, cambiare ambiente e stile di vita per me era sempre stato un sogno, che però si stava realizzando. Ecco che così quella stagione per me è stata speciale, finita la neve, nell’attesa che, sia mia figlia che mia moglie finissero scuola e si trasferissero su, io sono rimasto su ad Auronzo, vivendo per più di 4 mesi in camper, vicino ai cani ed andando a portare via latte di notte. Nel corso degli inverni, organizzavo ogni anno la gara di campionato del CIS. Il 2004 è stato l’anno delle televisioni, ho fatto servizi con Rai (Geo&Geo, Linea Verde, Sereno Variabile) con rete4 (Sai xchè) alcune riprese con Sky e altre Tv di cui sinceramente non ricordo la provenienza, nello stesso anno ci sono stati i campionati Europei e quest’anno 2007 il Campionato del Mondo. Tutto questo ha aiutato a far conoscere il Centro, la mia realtà .Quest’anno poi, causa la scarsità di neve in quasi tutta Europa, siamo stati visitati da vari Team stranieri , provenienti da Belgio, Francia, Olanda e Polonia. Credo di aver creato un punto di riferimento per molti Musher che possono venire ad allenare o solamente a passare un week end in compagnia di persone con una certa passione e stile di vita. Per me e famiglia è stato proprio una scelta di vita , per me è diventato anche il mio lavoro. Non pensate che ci siano dei guadagni, quello che ho scelto di fare comporta molti sacrifici, molte rinunce. Avere 27 cani da gestire 12mesi l’anno non è uno scherzo, non esistono giorni di riposo, week end in gita , al mare. Questo mi limita in tante cose, i cani hanno i loro tempi , le loro esigenze, le loro abitudini. Per me è fondamentale il benessere dei cani, quindi cerco di seguirli nella maniera migliore, non saltando mai l’ora in cui sono abituati a mangiare, la (colazione ) del mattino e non dimentichiamo la loro pulizia . Ad esempio da un po’ è iniziata la muta del pelo, spazzolare 27 cani non è una passeggiata. Io credo che sia il periodo peggiore, quello con più sacrifici. Quando c’è la neve e sono nel kennel invernale , molte cose risultano più semplici, anche se in condizioni meteo più dure.Avere le dita che dei giorni si incollano dal freddo ai moschettoni mentre prepari le slitte o  mentre semplicemente pulisci il canile, pesa meno che magari dare la pappa o pulire sotto uno dei tanti temporali frequenti in montagna. Però si deve fare ogni giorno, per tutto l’anno. Io di questo non mi lamento, è quello che ho deciso di fare e cerco di farlo bene, ma in tutti questi anni , come scrivevo sopra , ho visto tanta gente arrivare piena di entusiasmo, poi sparire. Quando si decide di praticare uno sport con degli animali si deve mettere in conto che questi esistono tutto l’anno per anni e anni, non solo il periodo in cui si fa sleddog. Sapete quante telefonate, e.Mail che ricevo da maggio in poi, di gente che non può più tenere il cane, che vuol smettere ecc. Io all’interno del mio kennel ho cani che ormai non vanno più in slitta, causa età o altri problemi: bene staranno sempre con noi, trattati e seguiti come gli altri fino al momento in cui, purtroppo, ci lasceranno. Negli anni mi hanno lasciato diversi cani ed ogni volta è un dolore incredibile, non si può fare l’abitudine, anche quest’anno ho perso 2 maschi e vi garantisco che ogni volta è come fosse la prima volta. Un gran dolore, una sensazione di vuoto. Tutto ciò però viene ripagato quando vedi i tuoi compagni a 4 zampe saltare dalla gioia mentre prepari imbrachi, slitte o altro, intuendo che si andrà a correre e a divertirsi. Questo sport, o disciplina se preferite, questi cani, sono una cosa indescrivibile, credo che nessuno di noi riesca veramente a far capire le proprie emozioni. Sono cose che vanno provate e riprovate. Anche se da anni faccio qualche escursione anche in notturna, ogni volta risulta speciale, diversa. Chi mi conosce e frequenta mi ha sentito più volte dire che ogni uscita in slitta sarà sempre diversa da quelle fatte in precedenza e lo stesso i cani, ogni giorno è diverso da quelli precedenti. Noi Musher (cagnari in senso buono) siamo proprio fortunati a poter provare queste emozioni. Credo di avervi annoiato abbastanza, penso però di aver dato l’idea di come l’amore per gli animali possa far cambiare la vita alle persone, io non riesco a pensare al mio futuro se non avessi i cani. Chi ha cani nordici sa il lavoro e le attenzioni che bisogna mettere, io che ho Husky ogni giorno mi metto in discussione con loro, non è detto che oggi ti diano quello della volta precedente, del resto non sono macchine, ma essere viventi con un loro carattere, limite fisico e sta a noi valutare e agire di conseguenza. Grazie a tutti per aver dedicato del vostro tempo a questa lettura, avrei tante storie da raccontare, ma vorrei sentire anche le vostre, come ho detto, son sempre diverse.

A presto Renato www.sleddog-italia.it Centro Sleddog Marmarole

 
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