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PRIMI CONCETTI
L’apparato gastroenterico dei cani ha come principale peculiarità il fatto di essere composto da uno stomaco voluminoso, che secerne succhi gastrici ad alto grado di acidità e da un intestino piuttosto corto. Mentre il transito di cibo intestinale è piuttosto veloce (24/36more), l’alimento, specie quello solido, rimane nello stomaco per un tempo piuttosto lungo, che varia dalle 3 alle 8 ore. In questo periodo di tempo il cibo viene lentamente digerito prima di passare all’intestino, dove vengono assimiliate le sostanze nutritive.
Da qui dette sostanze vengono poi portate, per mezzo del sangue, ai vari tessuti che devono essere nutriti. La prima cosa da tenere presente è che proprio per le sue caratteristiche anatomiche, l’apparato digerente del cane permetterebbe assunzioni di pasti abbondanti e un conseguente intervallo piuttosto lungo tra un pasto e l’altro, perché, come detto, lo svuotamento dello stomaco avviene lentamente.
I cani sono originariamente carnivori, ma il lungo processo di adattamento nel corso del tempo li ha portati ad essere onnivori, cioè a consumare anche alimenti di origine non animale. Di conseguenza è possibile affermare che questi animali hanno bisogno di una dieta alquanto concentrata, con valore nutritivo elevato, soddisfacente dal punto di vista volumetrico (cioè devono sentirsi sazi) ma senza esagerare, e variabile, cioè studiata e applicata con flessibilità, a seconda della razza, dell’età, dello stato detto “fisiologico” in cui si trova l’animale (cioè se è dieta da mantenimento, da crescita, da riproduzione, da lattazione, da lavoro) , e in funzione del clima.
Una dieta è bilanciata quando contiene quantitativi adeguati dei principi nutritivi, e cioè proteine, carboidrati, grassi, vitamine e minerali. Ciò vuol dire che questi principi devono essere in armonia fra loro, e non essere presenti né in eccesso né in difetto. “Spesso cuccioli provenienti dalla stessa cucciolata ma nutriti in modo diverso crescono in maniera differente, e presentano uno sviluppo corporeo diverso tra loro.”*.
In più debbiamo tenere conto del fatto che il cane (parlando di razze primitive, e non di razze costruite e progettate a tavolino dall’uomo per usi specifici, comunque in ambiente domestico) è in un ambiente che non è quello originariamente progettato per lui. Se così fosse, le sue caratteristiche peculiari dovrebbero servirgli per sopravvivere in un ambiente naturale al 100%. Noi invece siamo nella situazione in cui il Mal dovrebbe avere grossi piedi perché ciò è caratteristica fondamentale per vivere in mezzo ai ghiacci,e quindi rientra nella bellezza funzionale, ma poi le sue escursioni le fa in un parco pubblico. Così è per l’alimentazione. Dobbiamo sapere come funzionava in origine, per capire come è strutturato l’animale, e come interagiva con la natura per vivere bene. E poi tener di conto che vive in appartamento. E’ poi altrettanto logico che si debba esser noi, oggi, a dover avere cura di lui, perché non è più nel suo ambiente originario, e quindi dobbiamo supplire noi a carenze ambientali e morfologiche e strutturali che non possono venire più esercitate. Nessuno andrebbe a correre un rally con una vettura di Formula 1. Bene, nel caso dei nostri amici cani noi, spesso, facciamo proprio questo. Quindi dobbiamo essere assolutamente partecipi nella gestione e nel suo mantenimento.
Cominciamo quindi con l’elencare i principali componenti dell’alimentazione:
PROTIDI (proteine).Il cane assimila soltanto quelli di origine animale (carne, uova, latticini, pesce), ed è consigliabile che siano ingeriti crudi. I succhi gastrici, che come detto sono molto acidi, consentono di digerire la carne anche se un po’ decomposta. Le proteine costruiscono e mantengono l’organismo (sono i “mattoncini” del fisico) e, qualora immagazzinate perché in eccesso al fabbisogno fisico, possono venire tramutate in energia e grassi. Questo succede anche in noi umani.
LIPIDI
(Grassi) Sono la riserva di energia, cioè di calorie. Quando si parla di
grassi, lo si fa discutendone sul terreno del lavoro e dell’ambiente
ostile, in particolar modo freddo. In queste condizioni, con temperature
climatiche proibitive, e con un movimento pesante e reiterato (traino da
slitta o pesante) la richiesta di energie sale vertiginosamente, ed
allora, anche in considerazione della tipologia di alimenti presenti in
loco,”..Un
cane da slitta…è in grado di assimilare senza problemi anche una dieta
composta per il 50% di grassi. Essi possono essere di origine animale
(grasso di bovino, maiale, foca) oppure vegetale (olio d’oliva o di
semi), tutti ugualmente preziosi e ben assimilabili, se somministrati
crudi e freschi.”*
Ovviamente sulla moquette i valori sono diversi...
GLUCIDI (carboidrati). Anch’essi forniscono energia e, unitamente alle fibre di cellulosa, concorrono a creare il volume necessario per una corretta funzionalità intestinale. Sono presenti in pane, pasta, riso, e in cerale soffiati o fioccati. Devono essere somministrati cotti e in quantità ridotta. In altro modo non vengono digeriti, provocando DIARREA e COPROFAGIA. Il cane, infatti, per sua natura secerne poca AMILASI, enzima preposto alla digestione degli amidi.
VITAMINE. In una alimentazione a “crudo” (cioè usata nelle modalità artiche) non sono necessarie. I rischi di una ipervitaminosi, per eccessiva aggiunta di prodotti farmaceutici e/o integratori, sono sempre più alti rispetto a quelli derivanti da carenza vitaminica.
MINERALI una dieta ben bilanciata non richiede l’aggiunta di Sali minerali
Immaginando che solo una piccola parte di chi sta leggendo si trovi in Alaska, e debba spostarsi in slitta, per la maggioranza di noi queste informazioni NON devono servire a procacciarsi fegato d’orso e a nutrire il nostro Mal con quell’alimento. Lo scopo di tali notizie è invece quello di aiutare a capire dove si è sviluppato il Malamute, e a “metabolizzare” il suo processo di funzionamento. Esattamente come negli esseri umani, la quantità di cibo deve essere calcolata in rapporto al movimento che un animale compie nel corso della giornata. Un cane che corre e cammina per due ore al giorno di media (perché vi è costretto, altrimenti sarà difficile che un Malamute effettui tale scelta di sua iniziativa…) consumerà sicuramente più energie di una bestione il cui lavoro sia controllare che il divano non venga asportato da ignoti… Diversa è la composizione degli alimenti, perché il cane ha esigenze ben precise. Trascurando tali esigenze, il cane non ha sistemi suppletivi a tali mancanza, non si può adeguare e si ammala.
Altra considerazione da fare è che il pasto giornaliero deve essere somministrato lontano dai periodi di sforzo e/o lavoro. Questo perché le sacche intestinali sono, per così dire, “appese” all’esoscheletro, e mantenute in loco e in forma da muscoli e legamenti. Quando l’animale mangia e/o beve molto, questi legamenti si allentano (scusate il linguaggio poco ortodosso, ma così è più chiaro), un po’ come quando alle borse della spesa troppo pesanti si allungano i manici, cedendo sotto il troppo peso. Ebbene, in queste condizioni, se si verifica un movimento brusco e/o energico, proprio per la lassità dei legamenti lo stomaco ruota su se stesso, strozzandosi, e causando una torsione gastrica. Tutti i i cani ne vanno soggetti, ma quelli di taglia grande e torace profondo di più. Effettuata la torsione, i gas originati dalla fermentazione del contenuto gastrico producono un abnorme rigonfiamento dello stomaco stesso, che gradualmente blocca il ritorno circolatorio della vena porta e della vene cava del cuore, portando alla morte per collasso. E’ perciò consigliabile dar da mangiare verso sera, cosicché il Mal abbia il tempo di digerire tranquillamente e senza pericoli.
* passo tratto da "Il Siberiam Husky e L'Alskan malamute", Brivo -Urbani_ de Cillis, ed. Mursia |
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Si ringrazia per la collaborazione prestata www.artefigurativa.eu | ||
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