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PRESENTAZIONE
![]() Ciao a tutti! Sono Silvia Aglietti, praticante avvocatessa ed educatrice cinofila. La
mia esperienza cinofila comincia all’età di otto anni, quando volevo a
tutti i costi una sorella, e mia madre, a cui evidentemente già bastava
la peste che ero io, mi convinse ad “accontentarmi” di un cane… Già
da un anno con mio padre, appassionato cinofilo avevo cominciato a
visitare allevamenti, per scegliere il nostro primo cane, un Siberian
Husky, Berry. Essendo molto piccola ho seguito la sua visione del mondo
cinofilo, quella della partecipazione alle mostre di bellezza. Tale
passione, col passare del tempo, è cresciuta anche in me, ma affinandosi
più verso la conoscenza e la comprensione del carattere, delle
attitudini e dell’addestramento del cane. Alla
morte di Berry, io ero già più grande, e sentivo l’esigenza di un cane
“tutto mio”, da gestire e curare, appunto, secondo altri canoni, diversi
da quelli seguiti fino ad allora. Così ho iniziato di nuovo a recarmi a
visitare allevamenti su allevamenti. Con la crescente voglia di educare
il mio futuro cane nel modo più corretto possibile, ho cominciato anche
a frequentare vari campi di addestramento ed educazione.
Scelto quello che più si avvicinava ai miei ideali di lavoro, ho
iniziato una assidua frequentazione, che mi ha sono avvicinata al mondo
cinofilo, facendomi apprendere il metodo dell’addestramento dolce
all’obbedienza. Acquistato il mio secondo cane, quindi, è cominciata la
vera e propria frequentazione del campo, passando da mera osservatrice a
conduttrice di Sky, un altro Siberian Husky.
Mentre imparavo ad educare ed addestrare la mia compagna a quattro zampe
nella pratica, la passione per il mondo cinofilo cresceva, ed il
rapporto cani-padroni mi affascinava. Così ho iniziato ad occuparmi
anche della parte teorica, documentandomi, ascoltando chi aveva
maggiori conoscenze, osservando le persone con più esperienza,
leggendo libri, frequentando corsi e stages.
Studiavo e mettevo in pratica con il mio cane esercizi mirati ad una
buona gestione del rapporto, ai regolamenti di obedience, ai percorsi di
agility, e ho anche iniziato ad interessarmi al rapporto che gli altri
avevano con il loro cane; volevo trasmettere la passione con cui
affrontavo io il mondo cinofilo anche agli altri. Ho
quindi sostenuto prove per diventare educatrice ed addestratrice, quali,
ad esempio, per citarne solo alcuni, diversi corsi di formazione per
istruttori cinofili indetti da vari centri cinofili operativi sul campo.
Ed è stato in quel momento che è iniziata la mia collaborazione con il
centro cinofilo: da cliente a collega. Non paga, mi sono inoltrata anche
nel versante delle problematiche comportamentali e del recupero, pian
piano aiutando i rapporti problematici a ritrovare la giusta direzione.
Tutto
questo finché il responsabile del gruppo cinofilo ha deciso che, per
esperienza sul campo, lavoro svolto e conoscenze, avrei partecipato al
corso istruttori, indetto dalla CRI.
Evidentemente, nel frattempo, sono riuscita a trasmettere la mia
passione alle persone che avevo intorno, perché continuavano ad
interessarsi sempre più ai propri cani, ma, soprattutto, il gruppo delle
unità cinofile cresceva e diventava sempre più affiatato. Agli stessi
clienti cui insegnavo esercizi di obbedienza e di controllo sono
riuscita a far capire quello di cui ero fermamente convinta:
bello il mondo dell’obedience, interessante quello dell’agility,
stimolante lo studio delle tecniche del Tellington Touch, ma niente di
più emozionante, importante e stimolante dello studio delle tecniche di
recupero comportamentale. Ciò
per poter aiutare un rapporto cane-padrone in crisi e permettere sia
all’uno che all’altro di affrontare meglio le situazioni quotidiane,
mentre, su un piano diverso, lo studio delle tecniche di ricerca per
cani da soccorso su macerie e su superficie crea un binomio inscindibile
cane-uomo (il cui rapporto è già di per sé meraviglioso) insegnando al
cane a rendersi utile, a non imparare ad eseguire degli esercizi fini a
sé stessi, ma a svolgere un lavoro di pubblica utilità, un addestramento
che può contribuire a salvare vite umane. La
passione e l’interesse per il mondo della cinofila continuano a
crescere, lo studio è costante e il “lavoro sul campo” assiduo. La
voglia di divertirsi e di stare bene con il proprio cane, il desiderio
di affrontare esperienze sempre diverse e di imparare sempre qualcosa di
nuovo, la passione per un tipo di addestramento utile nascono anche in
chi mi sta accanto. Mi ritrovo così a seguire, oltre ai clienti del campo addestramento che vogliono imparare a vivere bene con il loro cane, anche un gruppo nutrito di una ventina di persone che lavorano per diventare unità cinofile o buoni figuranti cinofili. L’obiettivo agognato è l’operatività. È un lavoro duro ed impegnativo, ma l’impegno è regolare e il lavoro duraturo. Addestramenti al campo, uscite fuori sede, prove su superficie e macerie, correzione costante delle sbavature, fiducia cieca nel cane e tanta tanta voglia di imparare e raggiungere un risultato. Fino alla soddisfazione più grande: gli esami di operatività, passati a pieni voti da tutte le unità cinofile. Incentivo forte per i nuovi arrivi che nel frattempo hanno fatto ingresso nel gruppo, realizzazione personale dei conduttori, ma anche appagamento pieno per me nel vedere i ragazzi e i cani che ho seguito fin dall’inizio del percorso ottenere i meritati riconoscimenti, per l’impegno messo nello svolgere il loro lavoro, la passione e la speranza avute nei confronti dei loro cani e la fatica fatta in tutte le occasioni in cui c’era da mettersi alla prova e rimboccarsi le maniche per raggiungere un risultato in più.
Appagamento ed emozione che mi hanno portato a non “sedermi”, entrando a
far parte di varie associazioni (fondandone persino una) e club, per
conoscere realtà sempre diverse da cui apprendere sempre qualcosa di
nuovo, a visitare numerosi allevamenti, a seguire tanti cani, a provare
con la mia compagna animale l’esperienza dello sleddog, a frequentare
altri numerosi stage e corsi, indetti dal comune della mia città e da
svariate associazioni, soprattutto sulla psicologia, ma anche sulla
zooantropologia, sulla aggressività, sull’addestramento dolce, sul
clicker training, sulla vita a 6 zampe, sulla discriminazione olfattiva
utile alla ricerca, etc., ma che mi ha portato, soprattutto, anche a
decidere di iscrivermi di nuovo all’università: Tecniche
dell’allevamento del cane di razza ed educazione cinofila. Dico
iscrivermi di nuovo perché la mia seconda passione, oltre alla
cinofilia, è quella per cui ho già affrontato l’università: il mondo
dell’avvocatura, che sta naturalmente progredendo in ogni versante, ma
che sta anche volgendo lo sguardo sempre più sugli approfondimenti dei
problemi del mondo animale. Spero
di continuare ad accrescere l’esperienza cinofila e la conoscenza del
mondo a quattro zampe per il mio bagaglio personale, e per poter
seguitare a trasmettere agli altri l’appreso. Nell’obbedienza, tramite
il metodo dolce dell’apprendimento, utile a costruire un rapporto con il
cane e ad averlo sotto controllo in ogni momento. Nel
campo dell’agility, disciplina valida sostituta, se fatta nel modo
giusto, di una palestra naturale adatta per tenere allenati i cani. Ma
soprattutto nel vero e proprio soccorso cinofilo su superficie e su
macerie sto proseguendo il lavoro cominciato e spero di infondere la
passione a conduttori nuovi, che tengano alti il morale e la reputazione
delle unità cinofile in particolare, e della cinofilia corretta in
generale, con un occhio di riguardo ovviamente e sempre per le amate ed
affascinanti razze nordiche, le mie predilette.
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Si ringrazia per la collaborazione prestata www.artefigurativa.eu | ||
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